In che modo NASCAR determina le formazioni di partenza?

Con NASCAR che utilizza una formula per determinare le formazioni iniziali per gran parte della stagione 2021, diamo un’occhiata a come funziona questo processo.

La scorsa stagione, in risposta alla cancellazione delle sessioni di prove e qualifiche al ritorno della NASCAR dall’inaspettata pausa di 10 settimane causata dalla pandemia di coronavirus, lo sport ha iniziato a impostare le formazioni di partenza per le gare Truck Series, Xfinity Series e Cup Series tramite estrazioni casuali.

I driver sono stati separati in gruppi diversi e ogni gruppo ha avuto il proprio sorteggio casuale. Per esempio, il gruppo Cup Series che conteneva il top 12 nella classifica proprietario ha attirato per la pole position e il resto della top 12 in scaletta, con ulteriori gruppi basati classifica determinare il resto della scaletta.

NASCAR ha finito per cambiare questo formato in agosto, passando invece a un modo formulato per determinare la formazione iniziale di ogni gara.

Per il 2021 tornano le prove e le qualifiche, ma solo per alcune gare.

Prima dell’inizio della stagione, NASCAR ha annunciato l’intenzione di determinare le formazioni di partenza tramite sessioni di qualifica effettive per solo otto delle 36 gare del calendario della Cup Series, e la formula utilizzata durante le ultime fasi della stagione 2020 sarebbe tornata per gli altri 28 eventi.

Dopo le tradizionali qualifiche della Daytona 500, con le qualifiche delle monoposto e i duelli Bluegreen Vacations, che hanno aperto la stagione, NASCAR ha ora impostato due formazioni di partenza basate sulla formula.

Quindi qual è esattamente questa formula e come funziona?

La formula si basa su tre fattori — tecnicamente quattro per le auto che non finiscono con lo stesso pilota da una gara all’altra.

Il fattore diviso in due categorie è il traguardo precedente. Questo rappresenta il 50% della formula. Ma in realtà, il 50% di quel 50% (25% complessivo) si basa sul traguardo del pilota nella gara precedente, mentre l’altro 50% di quel 50% (25% complessivo) si basa sul traguardo del proprietario dell’auto nella gara precedente.

Gli altri due fattori sono il grado di ogni vettura nella classifica dei proprietari e il grado di giro più veloce di ogni pilota nella gara precedente. Il primo è ponderato al 35% e il secondo al 15%.

Lascia che la finitura precedente del pilota sia A, la finitura precedente del proprietario sia B, la classifica del proprietario sia C e la classifica del giro più veloce sia D.

La formula appare come segue e il pilota con il valore più basso assicura la pole position.

(A * .25) + (B * .25) + (C * .35) + (D * .15)

Se non ci sono dati, come ad esempio se un pilota non ha gareggiato nella gara precedente e quindi non ha un arrivo né un giro più veloce da quell’evento, si presume un 41 ° posto in quella categoria, dato che ci possono essere solo 40 vetture in campo.

Diamo un’occhiata ad un esempio.

Il pilota X vince una gara con il tempo sul giro più veloce, ma si trova al 10 ° posto nella classifica dei proprietari. Il pilota Y ha concluso la stessa gara al secondo posto con il quinto tempo sul giro più veloce, ma la sua vettura guida la classifica dei proprietari.

Ecco come appare, in base a questa formula:

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