La ricetta per ammollo il fieno è molto semplice: iniziare con il fieno e quindi aggiungere acqua. Ma il modo migliore per aggiungere l’acqua dipende dal motivo per cui stai bagnando il fieno in primo luogo.
Se si sta bagnando il fieno per controllare il sollevamento o l’irritazione respiratoria, l’obiettivo è quello di eliminare la polvere o evitare che diventi in volo. Questo non richiede molto tempo, ma è necessario bagnare l’intero fiocco, non solo lo strato esterno. Ciò significa che spritzing il fieno con un tubo probabilmente non lo farà. Un approccio migliore è quello di posizionare il fiocco in una rete di fieno e poi dunk in un grande secchio di acqua dolce. Per assicurarsi che il fieno sia completamente saturo, tenerlo sotto l’acqua fino a quando non emergono bolle, un processo che richiederà meno di un minuto. Quindi rimuovere la rete di fieno dal secchio e appenderla o rimuovere il fieno bagnato per l’alimentazione.
Clicca qui per suggerimenti su come ammollo il fieno in condizioni climatiche sotto zero.
L’ammollo del fieno per rimuovere gli zuccheri che possono esacerbare le condizioni metaboliche come l’insulino-resistenza richiede più tempo. Se si utilizza acqua calda, è necessario immergere il fieno (ancora una volta, una rete di fieno rende questo facile) per 30 minuti; se l’acqua è fresca o fredda, immergere il fieno per 60 minuti. A quel tempo, gli zuccheri potenzialmente dannosi si lisciviano dal fieno nell’acqua. Non immergere il fieno più a lungo, tuttavia, perché questo rischia di lisciviare nutrienti benefici. Imposta un timer sul tuo telefono, se necessario, per assicurarti di non dimenticare la tua rete di fieno sommersa. Dopo mezz’ora, rimuovere il fieno e alimentarlo immediatamente. Quando si è fatto ammollo una porzione di fieno, scaricare l’acqua piuttosto che riutilizzarlo per un altro ammollo.
Da non perdere! Con la newsletter gratuita settimanale EQUUS, riceverai le ultime informazioni sulla salute del cavallo direttamente nel tuo carrello! Se non stai già ricevendo la newsletter EQUUS, clicca qui per iscriverti. E ‘ * gratis*!
Questo articolo è apparso per la prima volta nel numero di maggio 2017 (#476) di EQUUS magazine